“Non mi aspettavo così tanta potenza economica nell’AF Viseu”


Patrick Canto, 48 anni, è stato ospite di Bola ao Centro. Ha giocato per diversi club della regione, avendo iniziato la sua carriera nelle giovanili del GD Chaves. Ha lasciato il campo da giocatore all'età di 40 anni. "Non avevo davvero l'ambizione di diventare allenatore. Ma dato che siamo coinvolti nel calcio e ci piace, si è presentata l'opportunità di allenare l'SC Vila Pouca e, oggi, è un'esperienza che mi dà grande soddisfazione".
Durante una stagione in cui giocava per il GD Resende, è stato incoronato campione dell'Associazione Calcio Viseu (AFV), una prima volta per il club. "Non mi aspettavo così tanta competitività e potenza economica. Le prime cinque squadre sono molto brave, così come gli allenatori. È molto più difficile vincere il titolo nell'AFV che nell'AFVR".
In una breve analisi della stagione, Patrick Canto rivela che la sua squadra è stata la migliore. "In termini di nomi, forse non siamo stati i migliori, sia Castro Daire che Lamelas avevano squadre molto forti, ma noi eravamo i più competitivi e volevamo di più. Siamo stati primi per 26 round, ma non abbiamo mai avuto più di cinque punti di vantaggio sulla seconda classificata".
L'allenatore ammette che questo titolo con Resende "è stato il più bello della sua carriera. È stato un duro lavoro da parte di tutti, dopo diversi anni di lotta".
Nonostante il titolo, Patrick Canto non allenerà il Resende la prossima stagione nel campionato portoghese. "Me ne vado senza rimpianti. Sono stati due anni e mezzo di duro lavoro con il signor Horácio, il presidente. Dobbiamo prendere decisioni e seguire altre strade, ma credo che un giorno tornerò".
Il prossimo club è il Lamelas, anch'egli dell'AFV. "Il giorno in cui ho lasciato il Resende, ho firmato subito per il Lamelas. La dirigenza vuole organizzare e ristrutturare il club e salire di categoria. Questo è ciò che ci motiva e ci proveremo".
Patrick Canto ricorda anche il suo addio allo SC Vila Real, dove è stato anche incoronato campione AFVR. "C'erano disaccordi con il presidente, che voleva impormi cose che non accettavo, perché sono io che decido chi gioca. Capisco che chi mette i soldi voglia dare ordini, ma un presidente intelligente è quello che delega. Non abbiamo parlato quasi mai." L'intervista è disponibile integralmente sulle pagine Facebook e YouTube del quotidiano A Voz de Trás-os-Montes, sul sito web o come podcast, tramite Spotify.
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